TRAUMI: TRA E.M.D.R. E IPNOSI TERAPEUTICA

Tecniche psicoterapiche, articolate e profonde, quali l’ipnositerapia o l’EMDR, non le utilizzo mai in prima battuta, e se richieste, spiego la motivazione del mio temporaneo rinvio .

Ho bisogno che il paziente sia pronto ad accogliere ciò che affiora, di cui spesso lo stesso, non è consapevole!

La richiesta di sedute di ipnosi, specie quella regressiva, mi viene avanzata per vedere se torna alla mente un “dato episodio passato”, come se fosse più che uno strumento clinico, una bacchetta magica nel corso di uno spettacolo e non un contesto di cura per la salute!

L’EMDR , invece è molto “gettonato” e ampiamente praticato, in quanto “fa tendenza” ovvero , “è di moda” , quindi con poche sedute si risolve tutto!

Alcuni mi hanno raccontano di averlo provato, ma che per il proprio caso non ha funzionato, aumentava il disagio e non si arrivava al dunque con quei movimenti degli occhi!!!

Certo, la realtà è un po’ diversa.

L’EMDR è uno strumento psicoterapico di grande aiuto e molto potente, che smuove e lavora, attivando anche ricordi lontani e rimossi, e non proprio piacevoli. Perché, altrimenti averli rimossi?

Se quanto emerge, il Terapeuta  fatica a gestirlo, non riesce a passare   sicurezza e tranquillità al paziente, piangente o angosciato, non lo incoraggia, non lo sostiene a sufficienza, ma con il cuore, non con le sole parole, valutando in quell’istante, se procedere, se fermarsi, se lasciar comunque defluire.  Che fare?

Per cui, prudenza e perché no, una breve sperimentazione con un Collega – Formatore per capire che cosa significhi utilizzare l’EMDR e come funziona?